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Ciao e benvenuti nel mio spazio web

Stefano Cesaroni sono io
sono un fotografo
da sempre
da quando ho avuto la statura giusta per arrivare al ripiano su cui mio padre custodiva la sua reflex. L’eclettismo di mia madre invece era un po’ dappertutto in casa.
Per i miei compleanni importanti la richiesta per il regalo era sempre la stessa: materiale fotografico.
Poi le mie foto, notate dal fotografo dove le portavo a stampare che mi ha preso come suo assistente, ancora giovanissimo. Da li è cominciata la mia carriera professionale.
La mia formazione è avvenuta come autodidatta e sul campo.
Riguardo ai miei studi posso dire che marinavo la scuola per andare a fare fotografia.
Forse questo non dovrei dirlo ora che sono un docente di fotografia presso due Accademie di Belle Arti ma all’epoca in cui finivo il liceo non esisteva l’offerta formativa specifica che c’è ora. E io volevo fare il Fotografo, nient’altro.
Un po’ li invidio i miei studenti per le possibilità che hanno ma soprattutto gli sono grato per la freschezza che mi trasmettono. Ogni tanto porto dei piccoli gruppi con me sui set così mariniamo la scuola insieme!
Ho cominciato quindi ad affiancare vari professionisti, con stili diversi, aumentando le mie conoscenze.
Particolarmente significativa è stata l’esperienza con Alberta Tiburzi, di cui sono stato assistente di studio. E’ lei che mi ha aperto gli occhi sulla fotografia di moda.
Sono stato assistente in un laboratorio di stampa bianco e nero, dove ho imparato l’arte della stampa manuale e ho collaborato con montatori e operatori video a cui devo il mio essere Videomaker.
Ho anche dei trascorsi nel mondo dello spettacolo come cantante e attore. Nonostante i risultati incoraggianti mi era ben chiaro quale fosse la parte dell’obbiettivo più giusta per me ma l’essere stato “dall’altra parte” mi aiuta molto a dirigere chi oggi occupa la mia inquadratura.
Per il concept ascolto il cliente con attenzione e cerco di capire

soprattutto che tipo di atmosfera vorrebbe si respirasse nelle sue immagini e ne creo una adatta a lui. Che si tratti della scelta delle luci e del fondale per uno shooting in studio o della sceneggiatura originale per un videoclip c’è sempre una storia nuova da inventare e da raccontare. E’ una fase che mi diverte al pari dello shooting vero e proprio: la ricerca della location, il casting, il breefing con Stylist e Truccatrice e per i videoclip la stesura dello storyboard.
Pianifico tutto con molta cura ma lascio sempre qualcosa all’improvvisazione. Se non dovesse accadere nulla ciò che è pianificato sarà più che sufficiente per completare il lavoro……..ma qualcosa accade sempre e quasi sempre mi regala le immagini migliori.
Così può capitare che scegli come sfondo per un servizio di moda maschile la facciata di un antico palazzo con la sua magnifica architettura presa dal parco. Fai i tuoi sopraluoghi e accoppi ogni abito al suo sfondo ed è quasi tutto perfetto. C’è solo un abito, con una parure dal colore acceso che ti convince poco. Poi il giorno del servizio arrivi e scopri che c’è una nuova fioritura, proprio del colore di quella parure! Sarà la foto più apprezzata.
O che per 4 foto di un calendario femminile l’organizzazione abbia scelto un Hotel di Capri. Tutto fila liscio fino alla terza foto ma il posto che avevi scelto per la quarta non è più a disposizione per colpa di clienti capricciosi e di un maitre odioso che ti propone una pessima alternativa. Te ne vai per non dargli soddisfazione e scopri che a quell’ora nella stradina che porta all’hotel c’è una luce meravigliosa! E’ lo scatto migliore del calendario.
O come quando la redazione ti trova una villa del 700 bellissima. Cominci a scattare, sei molto soddisfatto, ma alla sesta foto ti accorgi che gli ambienti cominciano ad essere troppo ripetitivi. Ti affacci ad una finestra e noti che il parco pubblico difronte ha una scalinata interessante. Decidi di scattare li …….. è la foto di copertina!
Considero l’imprevisto non un problema bensì una risorsa e uno stimolo.
Sono un fotografo, creo immagini, sperando sempre che arrivino ad emozionarVi.
E se arriverà il giorno in cui io non mi emozionassi più a far questo, sarà giunto il momento di rimettere la Reflex su quel ripiano.